La ceramica, come noto, è un indicatore fondamentale per gli archeologi, permette infatti di datare, di ricostruire i rapporti commerciali tra aree diverse e di conoscere il livello di tecnologia delle società antiche.

Le ceramiche prodotte in Italia centro meridionale, in particolare, hanno giocato un ruolo di primo piano nel commercio mediterraneo antico. Tuttavia gli studi archeologici condotti su tale argomento hanno spesso carattere specialistico o locale e risultano talora difficilmente reperibili.

L’Atlante dei siti produttori di ceramica in Italia, frutto di un lavoro pluriennale che ha trovato esito nella pubblicazione del 2011-2012 (Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) (si veda la pagina “Pubblicazioni”), ha avuto come obiettivo principale raccogliere, per la prima volta, i dati conosciuti relativi ai siti in cui è stata prodotta ceramica in età ellenistica e romana (in qualche caso anche nelle epoche precedenti e durante il periodo tardo antico) e offrire una panoramica delle forme ceramiche prodotte in ciascun sito.

Nello specifico, la ricerca si è concentrata in quattro regioni (Etruria, Lazio, Campania e Sicilia) che hanno rivestito primaria importanza nella produzione e nella esportazione di manufatti ceramici e di derrate alimentari nel periodo considerato,

L’Atlante è organizzato in schede dei siti di produzione, che comprendono la localizzazione geografica del sito, le informazioni su eventuali strutture presenti, i disegni dei principali tipi ceramici prodotti, i dati epigrafici, i riferimenti bibliografici.

Un’ulteriore sezione è rappresentata dalla raccolta di informazioni sui relitti che trasportavano le ceramiche prodotte nelle officine dell’Italia centro meridionale verso i mercati mediterranei, in particolare tra la fine del IV secolo a.C. e il I secolo d.C.

L'obiettivo complessivo del lavoro è affiancare ai dati offerti dai siti produttori una panoramica della circolazione nel Mediterraneo occidentale dei materiali ceramici da essi provenienti.

I dati raccolti nell’Atlante rappresentano la base necessaria per nuove riflessioni ed ampliamenti conoscitivi in merito all’artigianato ceramico, alla circolazione delle ceramiche e delle derrate alimentari e al livello di conoscenze tecnologiche nelle diverse aree nell’antichità.

Clicca qui per la scheda esemplificativa del lavoro (PDF)

Un caso di studio riguardante l’analisi su fornaci che, nell’ambito del progetto, ha goduto di particolare approfondimento è rappresentato dalle ricerche condotte a Ischia sul quartiere artigianale di Santa Restituta, per cui si rimanda alla pagina “Ischia e il Golfo di Napoli”.

I materiali ceramici provenienti dai siti e dai carichi dei relitti oggetto di studio del progetto sono stati indagati anche dal punto di vista della composizione, grazie al supporto di analisi chimiche (XRF) e mineralogiche.

Per alcuni dati e risultati, oggetto del volume “Roman Ceramic Production Sites and Shipwrecks of Tyrrhenian Italy: fabrics and mineralogical analyses” in preparazione, si rimanda alla sezione del sito “Pubblicazioni” ed al database.

 

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Pinax di Penteskouphia con raffigurazione di fornace conservato all'Altes Museum di Berlino.

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Un altro pinax di Penteskouphia con raffigurazione di fornace conservato all'Altes Museum di Berlino.

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Copertina del volume Olcese, "Atlante dei siti di produzione ceramica", 2011-2012.